Onorevole Sindaco, Signora e Signori Municipali,
a distanza di quasi 3 mesi dall’inizio della pandemia che ha visto trasformare la nostra realtà quotidiana in modo radicale, uno degli aspetti che ha toccato molti cittadini, è stato quello del lavoro da casa. Varie aziende nel settore pubblico e privato in Svizzera e in Ticino concedevano già prima del “Lockdown”, parzialmente o integralmente le modalità di lavoro da casa ai propri dipendenti.
Il comune come azienda pubblica rilevante nel contesto, ha un ruolo importante nell’offrire condizioni di lavoro all’avanguardia e tra queste rientrano le facilitazioni in favore della conciliabilità tra vita professionale e vita familiare.
Riteniamo che di principio il lavoro svolto da casa per i ruoli e funzioni possibili in ambito comunale, è da accogliere positivamente favorendo di principio una maggiore parità di genere, sia per le donne che gli uomini, in particolare coloro che hanno a carico famigliari e/o figli. E’ conosciuto che una maggior parità porta anche ad un maggior equilibrio economico in una società, può agevolare una miglior rimanenza della forza lavoro formata nel territorio per condizioni di lavoro moderne e incentivare la motivazione a fornire prestazioni elevate di qualità in una situazione di lavoro più flessibile e conciliabile con la vita privata.
L’azienda “Comune” con quasi 400 dipendenti, ha varie sedi dislocate nella città, fatto che incide pure sulla mobilità in questo contesto, dove la trasferta casa-lavoro contribuisce anche al carico di traffico elevato sulle strade della città negli orari di punta.
Durante il periodo critico della pandemia è stato richiesto obbligatoriamente a molti lavoratori, compresi i dipendenti comunali, di lavorare da casa ove possibile, fatto che ha permesso inaspettatamente di sperimentare questa nuova forma di lavoro a livello della città di Mendrisio.
Riteniamo importante conoscere gli effetti e le conseguenze del “homeworking in comune” che riteniamo positive sull’aspetto conciliabilità lavoro-famiglia e un tassello a favore di una politica familiare in linea con i tempi. Occorre però valutare l’esperienza e capire l’evoluzione futura possibile su vari aspetti come per esempio l’organizzazione degli orari di lavoro compatibilmente con le esigenze famigliari e del comune, l’uso di mezzi tecnologici propri e la gestione dei rischi del trattamento dei dati sensibili da casa.
Avvalendoci delle facoltà concessoci dalla LOC, chiediamo pertanto al Lodevole Municipio:
- Quanti dipendenti hanno potuto beneficiare dal lavoro a casa durante il periodo del “lockdown”?
- Ci sono dipendenti che attualmente beneficiano ancora della possibilità del lavoro da casa?
- Come ha accolto Il personale questa modalità concessa causa lo stato di necessità?
- Come valuta il municipio l’efficacia di queste misure implementate per la particolare situazione creatosi?
- Sono state corrisposte ai dipendenti delle indennità per l’uso dei propri mezzi informatici a casa per scopo professionale?
- Il municipio prevede di mantenere questa possibilità di lavorare da casa parzialmente o integralmente, compatibilmente con le esigenze di servizio, delle funzioni e dei ruoli dei singoli dipendenti anche dopo il periodo di stato di necessità?
- Quanti dipendenti potrebbero potenzialmente beneficiare di questa misura al momento attuale?
Ringraziando per la cortese attenzione, cordialmente salutiamo.
Evelyne Battaglia-Richi
Davina Fitas
Manuel Aostalli
Gianluca Romanini